NESSUNA RESA!

  1. ESSERE FASCISTI UNO STILE DI VITA!

    AvatarBy rino il 6 June 2012
    34 Comments   14,471 Views
    .
    ESSERE FASCISTI

    Non è facile essere fascisti.E' molto più facile "dirsi fascisti".
    Non è facile esserlo,non tanto per il fatto di vivere in un regime antifascista,perchè,anche in questo scomodo contesto,fascisti si può sempre essere.
    Fascisti,molti italiani non lo erano nemmeno durante il "ventennio",quando ostentavano camicie nere,distintivi all'occhiello,saluti romani,grida di "viva il Duce"
    e via dicendo.
    La dificoltà nell'esserlo sta nella vita di tutti i giorni,sta nel modo di comportarsi ,nel modo di agire,nel modo di essere.
    E' molto dificile,infatti,essere fascisti tutti i giorni,in ogni ora del giorno.
    E' un'impresa faticosa.Un impegno arduo.Perchè vivere da fascisti significa comportarsi in un determinato modo,significa condurre la propria vita con un certo stile:lo stile "fascista".
    Il fascista,infatti,è tale soprattutto,oltre che per le sue convinzioni,in relazione a ciò che lo circonda,nel suo modoc di vivere,insomma.
    Il vero fascista non è certo l'individuo arrogante ed intollerante che si muove tronfio,con alterigia,qual è stato presentato per oltre un cinquantennio con la ridicola immagine divulgata dalla propaganda antifascista.
    Eppure molti,che quella propaganda hanno inconsapevolmente assorbito,identificano il loro modo di essere fascisti in quelle caratteristiche.
    Ricordo che in anni difficili,ai tempi del primo MSI,si avvicinavano a noi dei giovani che credevano di trovare in quel Movimento l'habitat adatto al loro carattere violento,litigioso,prevaricante:erano convinti che quello fosse
    il modo di essere fascisti.
    Dopo un po' se ne andavano.Molti di loro ce li ritrovavamo di fronte nelle file degli estremisti di sinistra.Avevano finalmente trovato la loro giusta collocazione.
    Per essere fascisti poi,non basta nemmeno infilarsi sulla testa un berretto,un basco o un fez ,o arrivare con un labaro alle commemorazioni e farsi fotografare con Tizio o Caio in preda ad uno sfrenato esibizionismo e spedire la proprio foto a giornali e periodici.
    E' difficile,insomma,essere fascisti.Sembrerà un paradosso,ma di "fascisti",ce ne sono pochi anche tra i "fascisti".

    imagesarditi


    DECALOGO DEL FASCISTA (anno 1932)

    1) Non vi sono privilegi,se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.

    2) Accettare tutte le responsabilità.,comprendere tutti gli eroismi,sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell'avventura e del pericolo.

    3) Essere intransigenti,domenicani.Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro,qualunque esso sia.Ugualmente capaci di comandare e ubbidire.

    4) Abbiamo un testimonio dal quale nessuno potrà mai liberarci:il testimonio della nostra coscienza.Deve essere il più severo,il più inesorabile dei nostri giudici.
    ...

    Read the whole post...

    Last Post by BERLUSCONISTA il 20 Jan. 2021
    .
  2. L’ALLEGRA BRIGATA DEGLI ANTIFASCISTI
    (Pubblicato sul mensile “IL LAVORO FASCISTA” – FEBBRAIO 2012)

    AvatarBy rino il 5 June 2012
    0 Comments   510 Views
    .
    L’ALLEGRA BRIGATA DEGLI ANTIFASCISTI (Pubblicato sul mensile “IL LAVORO FASCISTA” – FEBBRAIO 2012)

    Dal blog:http://www.lavvocatodeldiavolo.biz/


    (…) Dopo secoli di silenzio e di decadenza, l’Italia ha nuovamente parlato ed agito. Dopo la marcia su Roma, lungo la strada del suo destino, pietre miliari imponenti hanno segnato, durante quasi un quarto di secolo, i suoi sforzi e le sue realizzazioni. Esse hanno nome: strade, autostrade, ferrovie, canali di irrigazione, centrali elettriche, scuole, stadi, sports, aeroporti, porti, igiene sociale, ospedali, sanatori, bonifiche, industrie, commercio, espansione economica, lotta contro la malaria, battaglia del grano, Littoria, Sabaudia, Pontinia, Guidonia, Carta del Lavoro, collaborazione di classe, corporazioni, Dopolavoro, Opera Maternità e Infanzia, Carta della Scuola, Enciclopedia, Accademia, codici mussoliniani, Patto del Laterano, Conciliazione, pacificazione della Libia, marina mercantile, marina da guerra, aeronautica, conquista dell’Abissinia. Tutto ciò che ha fatto il Fascismo è consegnato alla storia. E niente riuscirà a cancellare queste prove sorprendenti di una volontà indomabile di creatività e di ricostruzione (…). Paul Gentizon, “Le Mois suisse” n° 74 – maggio 1945.

    **********

    Perché questo inizio? Semplice: dato che sto per parlare di quella ridicola categoria di ignoranti che si vantano di essere antifascisti, ho preferito farmi supportare nel ridicolizzarli da un giornalista e scrittore che Fascista non fu, e che non fu neppure italiano: lo svizzero Paul Gentizon.
    Nonostante ciò, egli seppe verificare con i suoi occhi, intervistando più volte Mussolini e vivendo per lunghi periodi in Italia, ciò che a molti decerebrati italiani, che spesso si spacciano per uomini di cultura, storici e giornalisti, ancora oggi non pare chiaro. Il Fascismo, sul quale si potrà discutere al’infinito, ha realizzato tutto quello che ha egregiamente descritto Gentizon, ed anche di più, e lo fece nel breve periodo di un Ventennio, prendendo in mano un’Italia lacerata da crisi economica e politica, attraversata da delinquenziali tentativi di trasformarla in un Soviet analogo a quello creato dal criminale Lenin in Unione Sovietica.
    Questi sono fatti, che ogni antifascista da strapazzo potrebbe conoscere, se non fosse allergico alla carta sulla quale sono stati scritti i libri di Storia seri; ovviamente, non sto parlando dei libercoli di ex partigiani assortiti, o di sessantottini falliti, che continuano a dipingere il Fascismo come il braccio armato della borghesia e dei proprietari terrieri, utilizzato per vessare umili lavoratori. Le Leggi sociali volute dal Fascismo, alcune delle quali ancora oggi tutelano i lavoratori ed i bisognosi, stanno a dimostrare la stupidità, l’arroganza e la voglia di disinformazione dei tristi epigoni dell’italico antifascismo.
    Sia chiaro, non pretendo che tutti siano fascisti al 100%, ma dirsi solo e semplicemente antifascisti, ovvero c...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 5 June 2012
    .
  3. MOVIMENTO FASCISMO E LIBERTA' PARTITO SOCIALISTA NAZIONALE.
    Quando le parole sono chiare, semplici e che vengono dal cuore non c'è NESSUNA RESA!

    AvatarBy rino il 5 June 2012
    0 Comments   808 Views
    .

    png


    Discorso di Aulo Agostini

    Camerati!
    Oggi mi trovo qui perché ritengo che sia giunto il tempo di dimostrare nuovamente all’Italia che lo Spirito Italiano non è scomparso, non è stato distrutto, ma solo temporaneamente oscurato. Tornerà forte e fiero come non mai, esso è solo sopito nella gente, saprà risvegliarsi al momento opportuno.
    Troppe sono le nefandezze e il fango gettato sopra la nostra Idea, ma noi siamo la manifestazione che i loro soprusi a suon di disposizioni transitorie e pizzini prefettizi in tempo di elezioni fanno solo parte di un castello di carte, un castello di carte che noi potremmo far crollare solo se iniziamo ad essere uniti, a lottare nuovamente sotto l’unico, vero, rivoluzionario simbolo della Storia.

    Io mi chiamo Davide Agostini e fin dalla cosiddetta tenera età ho sempre nutrito un amore viscerale per questa terra, ma l’ingenuità fanciullesca non mi aveva permesso di capire cosa realmente significasse le parole “tradimento” e “disonore”. Quando nel 2009 decisi di dedicarmi alla politica, ho sempre cercato un partito o un movimento che fosse portatore di amore per la Patria e questa condizione che ho sempre reputato fondamentale per governare una Nazione con risolutezza, giustizia, ma soprattutto con il desiderio di voler guidare il proprio Popolo dove si pensa abbia il diritto di andare; questa condizione l’ho trovata solo nel Movimento Fascismo e Libertà – Partito socialista Nazionale (che per brevità chiamerò MFL-PSN).

    Il MFL-PSN nacque come corrente politica interna al MSI nel 1989 e faceva riferimento al Senatore missino Giorgio Pisanò, nel 1991 si sganciò dal MSI quando stava diventando sempre più evidente il suo status di pattumiera, di ricettacolo pseudo-Fascista asservito agli interessi del giudaismo, delle banche, della borghesia salottiera e dei massoni. Il nostro Movimento non ha mai rivendicato la fallimentare esperienza del MSI, bensì rivendica con orgoglio l’esperienza Fascista del Ventennio e della Repubblica Sociale Italiana e si pone come Terza Via, ovvero come unico partito equidistante dalle posizioni marxiste e liberalcapitaliste.

    Da quando il MFL-PSN divenne un vero e proprio Movimento autonomo il Segretario Nazionale e i dirigenti furono più volte accusati di violare la XII Disposizione Transitoria della Costituzione (Legge Scelba) e la legge Mancino (istigazione all’odio razziale), ma le sentenze furono tutte di archiviazione o piena assoluzione in quanto “il fatto non sussiste”. Anche il simbolo principale del nostro Movimento (Fascio rosso inscritto in un cerchio su sfondo bianco recante la scritta “Fascismo e Libertà” ai lati) fu dichiarato legale da tutti i Tribunali e Procure d’Italia.

    Ciò che noi ci poniamo come obiettivo è la costruzione di una forma di Democrazia che si basi sul corporativismo, unico punto di confluenza e di dialogo tra lavorato...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 5 June 2012
    .
  4. SIETE DELLE MERDE!
    un bell'articolo che merita di essere messo sull mio blog.

  5. GIULIO BEDESCHI

    AvatarBy rino il 22 May 2012
    0 Comments   715 Views
    .


    bedeschi2



    Giulio Bedeschi
    Medico, scrittore

    [Arzignano, 1915 - Verona, 1990]






    BIOGRAFIA

    Giulio Bedeschi nacque ad Arzignano.
    A Vicenza frequenta i primi anni della scuola, ma ben presto è costretto a seguire gli spostamenti della famiglia, dapprima a Venezia e poi a Forlì, imponendogli di terminare gli studi all'Università di Bologna: diventa medico e nel 1940 termina la Scuola Allievi Ufficiali a Firenze.
    Il destino che lo legherà indissolubilmente alla vita militare e alla guerra lo attende alle porte: Bedeschi viene infatti incaricato di far parte di una commissione medica che deve esaminare i giovani soldati destinati al fronte greco-albanese.
    Colpito nell'intimo da questa esperienza, decide in breve tempo di arruolarsi volontario e di partire anch'egli per il fronte. Da quel momento in poi, diversi eventi che si intrecciano tra di loro portano Bedeschi nell'estate del 1942 sul fronte russo, dove rimarrà fino alla ritirata.
    E' durante quella drammatica e tragica esperienza, di soldato e di uomo, che Bedeschi matura la convinzione interiore e l'ispirazione per scrivere quello che diventerà la sua più intensa testimonianza di vita, magistralmente narrata nel suo capolavoro "Centomila gavette di ghiaccio".

    Per comprendere meglio il significato dell'opera, è necessario inquadrare brevemente il periodo storico durante il quale gli avvenimenti si svolsero.
    Tra il novembre del 1942 e il febbraio del 1943 i comandi delle forze armate italiane non avevano previsto l'offensiva russa sul fiume Don e si erano ormai preparati a trascorrere l'inverno nei rifugi dello sconfinato territorio dell'est. Il 13 dicembre del '42, all'improvviso, arriva l'ordine di ritirata, dettato dalla constatazione che l'offensiva russa sul Voronez si sarebbe presto saldata a quella di Stalingrado, più a sud. A rischio di un accerchiamento dalle conseguenze imprevedibili, l'Armata alpina italiana iniziò rapidamente a ritirarsi, percorrendo sentieri non battuti e combattendo in ogni modo contro i partigiani e i soldati russi. Fu uno dei momenti più drammatici per i nostri giovani soldati, 12 giorni e 11 notti dal 16 al 27 gennaio 1943, tra imboscate, pericoli scampati miracolosamente, notti all'addiaccio con temperature di oltre 30 gradi sotto zero e intere giornate senza toccare cibo.

    Questa drammatica esperienza di vita e di morte fornì a Bedeschi materiale più che sufficiente per scrivere, a guerra ultimata, tra il '45 e il '46, il libro in oggetto, il quale però ebbe una storia piuttosto travagliata.
    Fu infatti rifiutato per ben 18 anni da tutti gli editori ai quali era stato proposto e soltanto nel 1963 l'editore milanese Ugo Mursia lo pubblicò, in una collana dedicata alla seconda guerra mondiale.
    Ebbe buon fiuto, perc...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 22 May 2012
    .
  6. PIO FILIPPANI RONCONI L'ULTIMO REDUCE DELLE SS ITALIANE
    intervista di un'altro reduce che non si arrese mai! e che rispecchia il nome del mio blog.

    AvatarBy rino il 19 May 2012
    40 Comments   8,825 Views
    .
    Filippani-Ronconi intervistato da Buttafuoco (2001)

    filippani


    Pietrangelo Buttafuoco
    IL FOGLIO

    27/01/2001


    Roma. “Il nascondimento – così ci dice l’ultimo superstite delle Waffen SS, appaiando sul tavolinetto ‘Segnavia’ di Martin Heidegger con il ‘Canone buddista’ – è la veste di potenza della realtà”. Pio Filippani Ronconi che nel campanello del suo appartamento ha giustamente messo tanto di corona araldica, infatti, non s’è mai nascosto. Forse il disvelamento è allora la veste di potenza del mondo che sta dietro il mondo, perché il signor conte è sempre stato quello che è. Asiatico per parte di nonna, madrileno di nascita, italiano di patria, è insignito della Croce di Ferro e quasi quasi minimizza. “Una Croce di seconda classe, non era certo la Croix pour le merit del caro Ernst Jünger. Ma cosa mai posso essere stato rispetto ai miei antenati guerrieri, io?”. Ne ha avuto uno che s’è fatto fucilare per non aver voluto gridare “vive la République!” davanti al fuoco dell’esercito napoleonico, un altro che si ricordò in un post scriptum di essere stato nominato anche medaglia d’oro, uno zio, “uncle Joseph”, nelle A ntille di quel tempo che “certo non erano il posto chic di adesso”, un padre – “l’ingegnere signor conte” – veloce con la colt da meritarsi più di una leggenda nelle Americhe di Butch Cassidy e Sundance Kid e del Mucchio Selvaggio, una madre infine, catturata nella Spagna della guerra civile, che quando viene portata “all’allegra fucilazione” rieducativa dai rossi di Barcellona, chiede al capo plotone: “Dammi il cappotto”. La storia della mamma è niente male. “Il rosso le risponde: ‘Che cosa te ne importa donna, tra poco sarai un pezzo di carne frolla’. Lei chiese ancora il suo cappotto: ‘C’è freddo, non voglio che tu possa pensare che stia tremando
    dalla paura’. Il capo plotone le si avvicinò rapito: ‘Donna, tu hai più coglioni di me!’ ”. La madre aveva “occhi verdi e spirito celtico”.
    E’ un soldato dunque Pio Filippani Ronconi. Forse l’ultimo: “Ma cosa mai posso essere stato rispetto a tutti i miei antenati guerrieri, io. Il più male in arnese di loro mi fa marameo”. E il signor conte appoggia il pollice al naso e, pur tradendo un leggero tremore da ottantunenne, fa: “Marameo”.
    Disarmando ogni pregiudizio, offrendosi all’occhio laico e al pudore liberale, così si presenta: “Sono solo un relitto che non è potuto affondare per mancanza d’acqua”. E si potrebbe aggiungere: “E’ un relitto che non hanno saputo affondare”. Pio Filippani Ronconi che è stato comunque un potente rappresentante dell’establishment culturale accademico, è anche la più recente vittima della memoria. Si sono accorti di una sua foto in divisa (“Avevamo pantaloni da sci, la giacca germanizzata, le mostrine con le rune, berretto col Totenkopf”), hanno inviato una email al cdr del Corriere della Sera dove il conte, che è il più importante tra gl...

    Read the whole post...

    Last Post by Sampaolesi il 19 June 2020
    .
  7. IL VETERANO DELLA MARCIA SU ROMA!
    Vasco Bruttomesso. «Sorge il sole, canta il gallo, Mussolini monta a cavallo».

    AvatarBy rino il 17 May 2012
    1 Comments   154 Views
    .

    Mi permetto di inserire questo articolo, tratto da il giornale. siccome il mio blog si chiama nessuna resa! quale personaggio attuale può essere d'esempio al titolo del mio blog! (oltre che a stile di vita!) quindi buona lettura!

    fonte:http://www.ilgiornale.it/interni/il_veterano_marcia_roma_103_anni_ha_battuto_comunisti/03-06-2007/articolo-id=182521-page=0-comments=1


    lorenzetto

    articolo di domenica 03 giugno 2007


    Il veterano della marcia su Roma a 103 anni ha battuto i comunisti

    di Stefano Lorenzetto




    Stamattina l’ospite della camera Orione, la numero 116, ha sonnecchiato fino alle 8 e adesso non si dà pace: «Proprio non capisco che cosa mi sia successo. Da una vita mi sveglio alle 5 in punto. Sa, voglio essere il primo ad andare in bagno, così sono sicuro di non trovarci nessuno». La casa di riposo Molina di Varese non è certo una caserma, ma sono 103 anni, quasi 104, che il comandante Bruttomesso, da buon fascista della prima ora, ci tiene a farsi trovare pronto, non meno del suo idolo: «Sorge il sole, canta il gallo, Mussolini monta a cavallo».
    Alle 9.30 s’è già sbarbato e vestito da solo. Scatta in piedi dalla poltrona senza bisogno che nessuno gli porga il braccio. Per precauzione lo obbligano a camminare con due stampelle, ma si vede benissimo che potrebbe trasformarle da un momento all’altro in armi bianche. Camerata Vasco, presente! Sempre. Primo ad arrivare al comizio del Duce a Udine, «fra andata e ritorno 120 chilometri in bici sui sassi». Primo a fondare, a 18 anni, una sezione del fascio nel suo paese natale, Annone Veneto, «insieme col conte Nico Frattina, che era figlio del medico condotto». Primo universitario a partire da Firenze, dove studiava ingegneria, per la marcia su Roma, «28 ottobre 1922, ecco qua l’attestato di partecipazione firmato da Mussolini e dai quadrumviri Italo Balbo, Emilio De Bono, Cesare Maria De Vecchi e Michele Bianchi», e dunque ultimo fra i viventi («se ce n’è un altro si faccia avanti, avrò piacere di conoscerlo») a poter vantare d’aver partecipato in diretta all’inizio dell’era fascista. Primo ad arrivare ogni 28 aprile a Giulino di Mezzegra per la messa di suffragio e il saluto romano davanti al cancello di Villa Belmonte, dove nel 1945 il Duce fu giustiziato con l’amante Claretta Petacci (o meglio, secondo gli storiografi di destra, venne inscenata dai partigiani la fucilazione dei loro cadaveri), «fino a dieci anni fa ci arrivavo da solo con la mia Golf 1600, purtroppo dopo una marcia a piedi di 18 chilometri non ho più visto la strada, un buco nella retina, mi hanno ritirato la patente».
    Ma soprattutto primo, a memoria d’uomo, ad aver accettato alla sua veneranda età di candidarsi alle elezioni. Domenica scorsa s’è presen...

    Read the whole post...

    Last Post by Franco Italiano il 18 May 2012
    .
  8. TRIBUTO A YUKIO MISHIMA
    Vita, opere, di un samurai "La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre" (yuko mishima, biglietto d'addio lasciato prima del suicidio rituale, 25 novembre 1970)

    AvatarBy rino il 16 May 2012
    0 Comments   84 Views
    .
    mishima3

    Yukio Mishima (giapponese Mishima Yukio 三島由紀夫), pseudonimo di Kimitake Hiraoka (Hiraoka Kimitake 平岡公威) (Tokyo, 14 gennaio 1925 – Tokyo, 25 novembre 1970) è stato uno scrittore, drammaturgo, patriota e artista marziale giapponese.

    Mishima è uno dei pochi autori giapponesi che hanno riscosso immediato successo all'estero (più che in Giappone stesso, dove la critica lo ha più volte stroncato). Le sue numerosissime opere spaziano dal romanzo alle forme rimodernizzate e riadattate di teatro tradizionale giapponese Kabuki e Nō, quest'ultimo rivisitato in chiave moderna. Personaggio difficile e complesso, spesso in Europa travisato ed etichettato genericamente come "fascista", era in realtà un nazionalista nostalgico, un conservatore decadente come lo definì Alberto Moravia che lo aveva incontrato nella sua casa in stile occidentale in un sobborgo di Tokyo. Tuttavia Mishima stesso non dichiarò mai apertamente di essere di destra, e anzi si identificò sempre come apolitico, soprattutto visto il suo astio nei confronti dei politici a lui contemporanei. Sicuramente uno dei suoi ideali più forti è il patriottismo, che ha ispirato anche numerosi personaggi delle sue opere, oltre al culto per l'Imperatore, non come personaggio storico o figura autoritaria ma come ideale astratto dell'essenza del Giappone tradizionale.

    mishima2

    Con la sua tragica morte avvenuta in diretta televisiva nel 1970 all'età di quarantacinque anni (data studiata e ponderata accuratamente), con il suicidio rituale (seppuku), durante l'occupazione simbolica del ministero della difesa, suggellò la conclusione insieme della sua vita e della sua vicenda letteraria. Infatti poco prima del suo suicidio aveva consegnato all'editore l'ultima parte della tetralogia Il mare della fertilità (completata comunque tre mesi prima della consegna, ma sulla quale appare, nell'ultima pagina, la data simbolica "25/11/1970", quasi come a volere lasciare il suo ultimo testamento).

    La sua uscita di scena era stata organizzata con lucidità e freddezza. Uscendo dal suo studio per andare incontro all'epilogo della sua vita lascia un biglietto in cui era scritto «La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre». Tuttavia è necessario ed indispensabile ricordare che la morte ha sempre ossessionato Mishima durante tutta la sua vita, un'ossessione che si riflette chiaramente nelle sue opere.

    Mishima fu anche fondatore di una organizzazione paramilitare, di cui lui era capo e finanziatore, chiamata Tate no kai (Associazione degli scudi) che rifiutava in maniera netta ciò che lui definiva una sottomissione del Giappone, ossia il Trattato di San Francisco del 1951 col quale il suo paese aveva rin...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 16 May 2012
    .
  9. L'IMPRENDITORE GRECO DELUSO: "IL VOTO? COMANDA GOLDMAN SACHS"

    AvatarBy rino il 7 May 2012
    0 Comments   37 Views
    .
    Intervista


    L’imprenditore greco deluso: “Il voto? Comanda Goldman Sachs”

    Ilaria Giupponi

    Gli imprenditori greci sono disperati. Il risultato delle elezioni renderà il Paese ancora più ingovernabile. E già prima, per loro «il caos burocratico era indescrivibile e il sistema bancario non concedeva credito». Così si fanno largo i complottismi: «Elezioni? Ma di cosa parliamo? Comanda Goldman Sachs. Lucas Papademos è Goldman Sachs. Mario Monti è Goldman Sachs. Mario Draghi è Goldman Sachs. Gli Stati Uniti hanno stampato 7 mila miliardi di dollari…».Intervista con Ioannis Alexandrou, amministratore e direttore tecnico della Bonfiglioli Hellas.

    Vignetta satirica sullo stato dell’economia greca

    greciaeconomia

    Esteri
    6 maggio 2012 - 22:20
    In queste ore si stanno scrutinando i risultati del voto greco. Secondo i primi dati parziali Nuova Democrazia sarebbe avanti (19%-20%), il Pasok al 13-14, scavalcato al secondo posto dalla sinistra radicale di Syriza al 15%. Vero boom degli estremisti di estrema destra di Alba d’oro, che entra in Parlamento con il 7%. Praticamente impossibile la formazione di un nuovo governo. Ma c’era una Grecia scettica fin dalla vigilia riguardo all'efficacia di questa tornata elettorale. È la classe imprenditoriale, che in Grecia non ha rappresentanti politici diretti in Parlamento perché non abbastanza potente. A spiegarcelo, l'ingegner Ioannis Alexandrou, amministratore e direttore tecnico della Bonfiglioli Hellas, che ha sede nella zona industriale di Salonicco. Una posizione strategica che serve il mercato greco come quello Balcanico, quella del secondo produttore mondiale di motoriduttori. «Andavamo benissimo», dice. «Poi nell'arco degli ultimi due anni abbiamo iniziato a soffrire molto anche noi. È caduto il mercato, e stiamo sopravvivendo con qualche nuovo ordine e soprattutto con le riparazioni».

    Quali sono i vincoli dello sviluppo economico industrilale greco?

    Siamo un paese con tanti, ma tanti, depositi all'estero: già questo falsa l'economia. Così come qualunque tassazione si prometta o minacci. Il problema qui è che bisogna cambiare la struttura statale e organizzativa. Cosa che non si può fare, è il caso di dirlo, da oggi a domani.

    A quanto sta la tassazione che grava sulle imprese?
    Complessivamente, supera il 45%. La ditta subisce una prima tassazione del 20%, alla quale va aggiunta una seconda tassa sulla distribuzione del profitto trai soci del 25%. Poi c'è la "extra-sovratassa", che abbiamo sperimentato negli ultimi due anni: su quello che ti rimane, paghi un ulteriore 10%. Oggi i grandi partiti dicono che questo prelievo vada ridotto al 20%, mentre quello sulla persona fisica non debba superare il 32%. Non bisogna dimenticare che, come voi, anche noi abbiamo aumentato l'Iva. Ora è al 23%: ci rendiamo conto di cosa significa?...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 7 May 2012
    .
  10. PERCHE’ NOI SIAMO MIGLIORI DI LORO…

    AvatarBy rino il 3 May 2012
    0 Comments   139 Views
    .
    PERCHE’ NOI SIAMO MIGLIORI DI LORO… (Pubblicato sul mensile “IL LAVORO FASCISTA” – APRILE 2011)

    png


    Diciamo la verità, chiunque abbia una minima parte di cervello funzionante, sa bene che fra noi ed i tristi epigoni del comunismo ci sono anni luce di distanza. Ovviamente, parlando di “noi” mi riferisco ai pochi veri fascisti e nazionalsocialisti rimasti, non certo alla teppaglia della cosiddetta “estrema destra” che tanto assomiglia alla teppaglia di sinistra, sia nei comportamenti assolutamente incivili, sia nella totale mancanza di argomentazioni politiche, nonché nella vergognosa mania di strumentalizzare le disgrazie altrui per farsene falsi portavoce.
    Lasciando da parte l’estrema destra, che non ci interessa affatto, la sinistra, ovunque ha avuto modo di applicare le teorie criminali della quale si fa portatrice, non ha creato nulla al di fuori di oppressione, gulag, stermini di oppositori e regimi politici retti esclusivamente da carri armati e cumuli di menzogne. Il Fascismo, al contrario, ha lasciato dietro di sé una traccia di conquiste sociali e Leggi all’avanguardia che nessun menzognero storico di sinistra riuscirà mai a cancellare del tutto; nonostante si affannino a definire il Fascismo come “braccio armato della borghesia e del capitale”, venti anni di Leggi sociali a favore dei meno abbienti e dei lavoratori sono là a dimostrare le infami menzogne dei “vincitori”.
    Come mi è capitato più volte di dire, il Fascismo realizzò in un solo Ventennio (in Italia, perché in Germania lo realizzò in ancora meno tempo!) tutto quello che la sinistra ha sempre promesso e mai realizzato in nessuna parte del mondo ed in nessuna epoca storica.
    Ma nonostante le prove di quanto dico siano scritte nella Storia, a disposizione di chiunque sappia leggere dei libri cartacei o delle informazioni virtuali disponibili in rete, ci sono ancora tanti idioti benpensanti convinti che il Fascismo sia il male assoluto, mentre la sinistra, in tutte le salse, sia l’unica vera difesa per le classi umili. Lorsignori, pur avendo sulle spalle qualcosa come 200 milioni di morti causati dai dittatori comunisti, riescono a spacciarsi per difensori della libertà di espressione, così come fanno i vigliacchi partigiani d’Italia, ovvero quelli che volevano sostituire al regime umano e moderato voluto da Mussolini, il regime criminale ed inumano di Stalin… Ed il bello è che pretendono anche di accusare gli altri di essere illiberali e di volere negare la libertà di espressione al popolo!
    Per vedere quanto questi sudici figuri della sinistra italiana (e non solo) amino la libertà di espressione e siano tolleranti con chi non la pensa come loro, basta guardare i loro comportamenti attuali ed i loro slogan… Per loro uccidere un Fascista continua a non essere reato, e cercare di imporre la volontà di poche migliaia di pidocchiosi dei cosiddetti centri sociali a milioni di...

    Read the whole post...

    Last Post by rino il 3 May 2012
    .
 
INFORMATIVA LEGALE Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Il materiale qui pubblicato, salvo laddove diversamente ed espressamente indicato, è di proprietà intellettuale di NESSUNA RESA che può servirsene a sua discrezione. E' pertanto vietata la riproduzione totale o parziale dei contenuti di questo sito senza la debita citazione della fonte. -------------------------------------------------------------------- Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati, non ha il mio permesso di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra «immagine» pubblicata nel mio profilo o diario. Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge. UCC - 1 - 308 - 1-103.