ESSERE FASCISTI
Non è facile essere fascisti.E' molto più facile "dirsi fascisti".
Non è facile esserlo,non tanto per il fatto di vivere in un regime antifascista,perchè,anche in questo scomodo contesto,fascisti si può sempre essere.
Fascisti,molti italiani non lo erano nemmeno durante il "ventennio",quando ostentavano camicie nere,distintivi all'occhiello,saluti romani,grida di "viva il Duce"
e via dicendo.
La dificoltà nell'esserlo sta nella vita di tutti i giorni,sta nel modo di comportarsi ,nel modo di agire,nel modo di essere.
E' molto dificile,infatti,essere fascisti tutti i giorni,in ogni ora del giorno.
E' un'impresa faticosa.Un impegno arduo.Perchè vivere da fascisti significa comportarsi in un determinato modo,significa condurre la propria vita con un certo stile:lo stile "fascista".
Il fascista,infatti,è tale soprattutto,oltre che per le sue convinzioni,in relazione a ciò che lo circonda,nel suo modoc di vivere,insomma.
Il vero fascista non è certo l'individuo arrogante ed intollerante che si muove tronfio,con alterigia,qual è stato presentato per oltre un cinquantennio con la ridicola immagine divulgata dalla propaganda antifascista.
Eppure molti,che quella propaganda hanno inconsapevolmente assorbito,identificano il loro modo di essere fascisti in quelle caratteristiche.
Ricordo che in anni difficili,ai tempi del primo MSI,si avvicinavano a noi dei giovani che credevano di trovare in quel Movimento l'habitat adatto al loro carattere violento,litigioso,prevaricante:erano convinti che quello fosse
il modo di essere fascisti.
Dopo un po' se ne andavano.Molti di loro ce li ritrovavamo di fronte nelle file degli estremisti di sinistra.Avevano finalmente trovato la loro giusta collocazione.
Per essere fascisti poi,non basta nemmeno infilarsi sulla testa un berretto,un basco o un fez ,o arrivare con un labaro alle commemorazioni e farsi fotografare con Tizio o Caio in preda ad uno sfrenato esibizionismo e spedire la proprio foto a giornali e periodici.
E' difficile,insomma,essere fascisti.Sembrerà un paradosso,ma di "fascisti",ce ne sono pochi anche tra i "fascisti".
DECALOGO DEL FASCISTA (anno 1932)
1) Non vi sono privilegi,se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.
2) Accettare tutte le responsabilità.,comprendere tutti gli eroismi,sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell'avventura e del pericolo.
3) Essere intransigenti,domenicani.Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro,qualunque esso sia.Ugualmente capaci di comandare e ubbidire.
4) Abbiamo un testimonio dal quale nessuno potrà mai liberarci:il testimonio della nostra coscienza.Deve essere il più severo,il più inesorabile dei nostri giudici.
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