NESSUNA RESA!

  1. STRATEGIA DELLA TENSIONE

    AvatarBy rino il 13 Jan. 2015
     
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    “STRATEGIA DELLA TENSIONE”
    Ci avete fatto caso: in questi attentati di Parigi, fonti più disparate, usano il termine “strategia della tensione”?
    Ovviamente a cazzo di cane, ma ora ne parla anche chi in passato ha negato o esorcizzato questo genere di strategia.
    Credo sia opportuno specificare e ricordare cosa in realtà sia una “strategia della tensione”.
    “Strategia della tensione” è un termine di comodo perché sarebbe assurdo, nella realtà. ritenere che ci sia un permanente burattinaio dietro le quinte a progettare stragi.
    Ma al contempo è reale, perché ogni iniziativa, ogni atto che intende ledere una sovranità nazionale, progettato e messo in atto, o sfruttato in qualche modo: è strategia della tensione.
    E’ una forma di guerra a bassa intensità. che risale alla notte dei tempi, laddove nazioni o poteri forti hanno necessità di destabilizzare e quindi indebolire, chi tengono sotto controllo o ambiscono a controllare. Il “divide et impera” dei romani, non era poi molto diverso.
    Vediamo ad esempio il nostro paese: colonizzato dagli americani, che subentrarono ai britannici nel 1945, ha una posizione geografica (portaerei naturale nel Mediterraneo), che lo rende strategicamente importantissimo per gli interessi Atlantici e le rotte petrolifere. A questo si aggiunga che l’Italia, rispetto al suo inquadramento occidentale, presentava l’anomalia di avere il più forte partito comunista d’Europa, il quale, assieme alle realtà sindacali, era ben compenetrato nella cultura del paese. Non da ultimo poi, ha sul suo territorio il Vaticano, un impero mondiale con annessi e connessi.
    Ci meravigliamo che in Italia per 20 anni venne dispiegata una sanguinosa strategia della tensione?
    Lo era Portella della Genestra, funzionale alle strategie USA nel 1947; lo era l’assassinio di Mattei, il cui operato ledeva gli interessi Occidentali; lo erano le bombe tra il 1967 e il 1970 atte a tenere sotto controllo il paese durante una grave crisi del mediterraneo e lo sono le bombe degli anni successivi, atte a spostare il paese su posizioni progressiste e moderniste; lo sono le “agevolazioni” procurate affinché Moro fosse ammazzato; ecc.
    E come modus operandi, anche se per altri fini, lo sono anche gli incidenti gravi di Roma nel 1963 alla manifestazione sindacale degli edili, degenerata in scontri (si seppe poi provocati da elementi di destra che il Sifar vi aveva infiltrato).
    Tutti episodi a volte locali, a volte di più ampia portata, ma sempre e comunque avversi alla emancipazione del paese: vuoi che ci sia stato un diretto progetto stragista oppure lo sfruttamento di stragi, determinate da qualsivoglia motivo, tutto è stato sfruttato per determinati fini e questa è “Strategia della tensione”, perché l’Italia era ingabbiata nel sistema Atlantico e accordi e protocolli anche segreti, Gladio comprese, non servivano per pettinare le bambole.
    Se così non fosse dovremmo ritenere che centinaia di bombe, di morti e di mutilati, sono opera di Pippo, Pluto e Paperino, per divertimento.
    Tutto invece ha contribuito a toglierci, da parte dei nostri colonizzatori, ogni minimo residuo di sovranità nazionale, tanto è vero che, compiuta l’opera, con la Seconda Repubblica, lo stragismo è terminato!
    Quindi se vi è sempre uno stesso Potere, quello che ti colonializza, ad avere interesse a destabilizzarti, i burattinai cambiano.
    Negli ‘60 oltretutto, “chi di dovere”, utilizzò, frange pseudo neofasciste, mentre pochi anni dopo, negli anni ‘70, avvenne l’esatto contrario e quelle frange neofasciste vennero criminalizzate e perseguitate, perché attraverso un immaginario di “eversione nera” (si figuri: i neofascisti avevano solo e sempre fatto anticomunismo, quindi erano stati sussidiari allo Stato!), era possibile cambiare la cultura e glia assetti sociali del paese, per arrivare alla Seconda Repubblica.
    Ma perché, per esempio, il Mossad israeliano voleva finanziare e armare le Brigate Rosse, senza chiedere nulla in cambio?
    Semplice, perché le azioni cruente delle BR destabilizzavano il paese, e indebolivano ogni politica autonomista, terzomondista, equidistanza nel conflitto mediorientale, grandi accordi commercial con i paesi arabi, che spesso, alcuni nostri governanti avveduti, e meno servili, cercavano di perseguire.
    Ecco questo è un classico esempio di “strategia della tensione”.
    Ed i infine le modalità, i mezzi con i quali la strategia della tensione si dispiega, cambia con il tempo, ma un andazzo ricorrente, per il quale spesso ambienti e personaggi, che vengono utilizzati per la strategia stragista, neppure se ne rendono pienamente conto, lo ha spiegato perfettamente il collaboratore di Moro, Corrado Guerzoni, nel ‘95 davanti alla Commissione Stragi:
    <<al livello più alto si dice che il paese va alla deriva, che ha dei grossi problemi. Che i comunisti finiranno per avere il potere, anche a causa dei propri errori e che si deve fare qualcosa. Tra qusto cerchio e il successivo, apparentemente non c’è un collegamento, perchè sono appunto cerchi concentrici (…). Al cerchio successivo si dice: “Guarda che sono preoccupati, che cosa possiamo fare?”. “Nel nostro ambito dobbiamo fare questo, questo ancora, dobbiamo vedere di influire sulla stampa, ecc.”.
    Così si va avanti fino all’ultimo livello, quello che dice: “Ho capito”. E succede quello che deve succedere. E’ la costruzione sistematica di un clima, così come per il potere e il comando, chi lavora è sempre all’ultimo livello, così anche in questo caso. Ognuno non ha mai la responsabilità. Se lei va a chiedere a questo ipotetico onorevole, se lui è la causa di Piazza Fontana le risponderà di no, ammesso che sia in buona fede>>.
    Questo , sia pure genericamente, è il contesto che bisogna avere sempre presente, per non straparlare a vanvera, ma ricordate bene: chi vi dice che la strategia della tensione non esiste: o è un imbecille, che neppure conosce la storia, la natura umana e come si dipanano gli avvenimenti, oppure sono persone che vogliono edulcorare tutto avendo qualcosa da rimuovere o nascondere.

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    fonte: Maurizio Barozzi su facebook
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