NESSUNA RESA!


Replying to Avere davanti un malato di cancro

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 18/2/2015, 20:57
    Avere davanti un malato di cancro
    Spesso mi capita di dare un’occhiata alle chiavi di ricerca che portano a questo blog, oppure ad altre pagine delle quali ho l’accesso.
    L’altro giorno ho trovato questa chiave di ricerca: AVERE DAVANTI UN MALATO DI CANCRO e mi sono chiesta cosa in realtà volesse sapere la persona che l’ha digitata.
    Immagino che la ricerca per esteso volesse dire “come comportarsi con un malato di cancro”, almeno spero che il senso fosse quello e non una mera curiosità.
    Già, perché nessuno ti insegna cosa fare quando una persona che conosci improvvisamente diventa un malato di cancro. Forse per molte persone questa cosa scatena il dubbio se continuare a frequentare e/o sentire la suddetta persona, oppure lasciarla stare in un silenzio – distacco, che magari è solo rispetto per la malattia, ma che dalla persona in questione potrebbe anche essere percepita come abbandono…
    Ovviamente nessuno ha un manuale di comportamenti valido per tutti, e le reazioni sono commisurate anche alla sensibilità del soggetto che si pone questa domanda.
    Secondo il mio punto di vista, che però è strettamente personale e non valido in assoluto, una persona malata di cancro non dovrebbe essere circondata da: pietismo, atteggiamenti del tipo “che povero sfigato”, oppure falsa commiserazione, o sollecitudine estrema di quel tipo che si riconosce a distanza di un km che è solo un atteggiamento di facciata.
    Per come la penso io, un malato di cancro ha bisogno di essere trattato il più possibile come una persona normale (senza eccedere nell’altro senso, ovvero fare troppo finta di nulla, tanto da far dubitare il malato stesso che la persona che ha di fronte non abbia capito nulla…), certamente fa bene mostrare disponibilità ad aiutare lui e/o la famiglia in quelle incombenze che da solo non può più fare, circondarlo il più possibile da affetto, ma anche coinvolgerlo in discorsi più leggeri che non vertano solo sulla malattia, e non andare a trovarlo con l’atteggiamento da “funeral party”…
    Ovviamente queste sono le mie idee in proposito. Ricordo che nei periodi in cui stavo più male per la chemio (certo non mentre vomitavo), mi faceva piacere che i miei amici mi venissero a trovare e mi raccontassero un po’ di storie su quello che accadeva fuori e agli altri amici del nostro gruppo, il tutto condito da qualche risata.
    Dopotutto, anche quando si ha il cancro si può riuscire a ridere, ogni tanto…
    In definitiva io credo che l’atteggiamento migliore da avere con un malato di cancro sia seguire il proprio cuore e comportarsi con lui nella maniera più normale possibile, anche perché un malato di cancro è una persona come le altre, non è un alieno…
    Fonte:http://oltreilcancro.it/2011/05/07/1698/]http://oltreilcancro.it/2011/05/07/1698/

Review the complete topic (launches new window)